Come guadagnare con l' arte Digitale?

i girasoli di vanghog

Introduzione

Penso di affrontare, con questo articolo, un tema caldo per molti artisti digitali (o elettronici) , e chiaramente anche per il mio studio.

Il sistema dell’ arte digitale, pur usando come “tavolozza” , o strumento principale, uno od un laboratorio di computers, per creare completamente o modificare opere d’ arte, non dista troppo, concettualmente, dal sistema dell’ arte tradizionale.

In entrambi i sistemi (digitale e analogico) , si cerca fondamentalmente di comunicare un’ esperienza agli spettatori dell’ opera.

Tralascio in questo momento l’ aspetto “romantico” dell’ arte, ossia quella definizione, nata nel romanticismo, e in particolare col filosofo “Friedrich Shelling” che attribuisce all’ arte il ruolo di far confluire in un oggetto compiuto i vortici irrefrenabili delle passioni e dei moti interiori dell’ artista.

L’ arte è sicuramente tutto questo, l’ arte, ha ed ha sempre svolto , soprattutto, il ruolo di “comunicare”. Pensiamo alla funzione delle piramidi, o della grandezza di Roma Antica: l’ arte aveva il compito di trasmettere la grandezza di un popolo.

Pensiamo agli affreschi nelle chiese italiane , creati dal medioevo all’ epoca moderna : l’ arte ha il ruolo di comunicare la grandezza di Dio, e di far immergere i credenti in una sorta di Paradiso (o Inferno, a volte) virtuale ..

Viene in qualche modo creata un’ esperienza virtuale, che fa immergere lo spettatore nel mondo ultra terreno che lo abbraccerà dopo la morte.

Il ruolo dell' Arte Digitale

L’ arte digitale, continua a svolgere questo fondamentale ruolo di comunicare, andando a produrre oggetti d’ arte audiovisivi, o esperienze sensoriali, o ludiche, o musica, o semplicemente immagini.

Ora, molte delle opere prodotte fino ad un periodo molto recente, nel settore dell’ arte elettronica, basano la loro comunicazione nell’ evidenziare il rapporto fra uomo e macchina, fra uomo e tecnologia, uomo e computer.

Altre hanno un senso di autoreferenzialità , che afferma nell’ opera digitale la glorificazione del mezzo stesso , del resto , anche ad esempio in pittura, sono state prodotte nel rinascimento molto opere che sembrano avere il ruolo di “glorificare” la prospettiva, più che altro.

Altre ancora, scaturiscono dalle passioni interiori dell’ autore, che vuole semplicemente esprimere nella sua opera i suoi moti interiori. Altre opere, sono volte alla comunicazione di un’ idea, di un concetto, e spesso vengono catalogate nel ruolo di “cortometraggi” , “film di animazione” , pubblicità .

L' unicità nell' arte

Ciò che veramente differenzia il supporto tradizionale, da quello elettronico, è la mancanza, per il secondo, del fattore di “unicità”. Il sistema dell’ arte contemporanea, è sempre più orientato all’ affermazione del valore dell’ oggetto che viene venduto.

La natura umana, e le logiche del mercato, attribuiscono valore alla limitatezza delle risorse disponibili. L’ oro vale di più del ferro, soprattutto per la sua rarità, e per la difficoltà di reperirlo. Stesso discorso si può fare chiaramente per l’ arte : attraverso l’ acquisto di un dipinto, o di una scultura, di un autore quotato, ad esempio, il collezionista potrà appendere in casa un oggetto unico, irriproducibile (o almeno, riproducibile abbastanza difficilmente… esistono i cosiddetti falsi, e falsi d’autore) .

Quindi andrà a migliorare il suo status sociale, riceverà l’ ammirazione di tutti coloro che andranno a fargli visita, e farà un investimento, in quanto sarà probabilmente possibile, nel tempo, rivendere l’ opera acquistata ad un prezzo maggiore, all’ aumentare del prestigio dell’ autore, o inferiore o spesso nullo, alla diminuizione della quotazione commerciale dell’ autore (vi sono innumerevoli dinamiche economiche nel mercato dell’ arte, impossibili da affrontare in questo articolo).

 

 

L' infinita riproducibilità

Ma l’ arte digitale produce opere, per la capacità del mezzo stesso, infinitamente riproducibili, e valide in essere nel mezzo di fruizione stesso: per spiegarmi meglio, guardando ad esempio ” I girasoli di Van Gogh ” , in questa pagina, non vedrete l’ opera “I girasoli di Van Gogh”, ma una riproduzione di essa, fruibile sui vostri schermi (o al limite , qualora decidiate di stamparla, su un foglio a4) .

Chiaramente, avendola sul vostro monitor, o stampata su un pezzo di carta, non sarete ricchi, né migliorerete il vostro status: l’ opera in questione era stata concepita su tela, realizzata mediante il pennello.

Guardando invece ad esempio “Illusione Maya” di Claudio Castelli (me), riprodotta su questa pagina, fruirete dell’ opera direttamente, pensata essenzialmente come “immagine” , non vincolata ai media : continuerà ad avere la sua funzione sullo schermo dei vostri pc, proiettata su un muro, stampata su una cartolina, un poster, un supporto rigido come il forex, una lastra di alluminio, tela, carta fotografica, una tshirt, una tazza e qualunque altra cosa.

 

Il Possesso

Quindi, fondamentalmente, non potrete “POSSEDERLA” , o almeno, non sarete gli unici a possederla, a meno che non comprate tutti i file di lavorazione dell’ opera, dall’ elaborazione iniziale 3d , a tutte le fasi di modellazioni dintermadia, al dipinto e al ritocco digitale, ed essere sicuri che io cancelli ogni file dal mio computer. E al momento in cui la esporrete, che so, sul vostro sito internet, automaticamente, ne perderete il “POSSESSO” esclusivo. Quindi: come guadagnare con l’ arte digitale? Ci vuole molto ingegno. Il sistema più diffuso, usato sempre più da vari artisti digitali, galleristi e case d’ arte, è quello di snaturare in qualche modo la natura di riproducibilità infinita dell’ arte digitale, e assimilarla in qualche modo all’ arte tradizionale, andando ad esempio:

A certificare, per scritto, che l’ opera in questione , stampata magari su un supporto “prezioso” , avrà una tiratura massima di X copie, tutte della stessa dimensione, e acquistabili esclusivamente presso la galleria X, con certificato di autenticità e il numero di tiratura sul retro, e firma dell’ autore.

Un meccanismo non nuovissimo nel mercato dell’ arte, se pensiamo ai processi di stampa di litografie e xilografie, o la stessa “fotografia”.

Per quanto riguarda un “video” , le cose si fanno più difficoltose : di norma vengono venduti supporti dvd o blu ray, con copertina firmata a mano dall’ autore, ad esempio, o sempre più spesso si sceglie di vendere i singoli frame prodotti nel processo dell’ animazione, come stampe singole, e a tiratura limitata (o unica).

 

Il compromesso

Altra strada può essere quella di “ibridare” opere di natura digitale, con elementi analogici… si parte da una base digitale, che, una volta stampata, può essere lavorata a mano per produrre un pezzo “unico” e “collezionabile”.

Questo è un esempio: è un’ opera chiamata “Tramonto Occidentale” creata come collage di opere digitali, su masonite, modificata con pennellate analogiche, quindi totalmente UNICA.

 

Questi espedienti si basano comumque sul ricondurre i processi artistici digitali a quelli tradizionali, e onestamente, non credo che vadano ad innovare realmente il mercato dell’ arte, andando semplicemente a incanalare il bisogno di possesso umano verso qualcosa di affine a ciò che si aspetta: un pezzo in qualche modo unico, o quasi.

Non sto assolutamente a giudicare chi fa uso di queste tecniche, l’ ho fatto anch’io , e credo che continuerò a farlo.

 

L' Orizzonte Digitale

Per guadagnare con l’ arte digitale, senza snaturarne l’ innovazione principale, ossia l’ infinita riproducibilità offerta dal mezzo, è assolutamente necessario lavorare “su commissione” : trovare cioè clienti , privati, papi o imperatori, o semplicemente pubbliche amministrazioni disposte a sovvenzionare il vostro talento, o scendere a compromessi, andando a realizzare le loro visioni: Mi è capitato ad esempio di lavorare col teatro, nell’ ambito della realizzazione di scegrafie proiettive, che accompagnassero l’ azione scenica , o negli spettacoli musicali, realizzando atmosfere sensoriali che accompagnessero l’ orchestra, o realizzando ambienti virtuali immersivi attraverso pannelli , proiezioni e musiche in occasione di eventi , o festività, commissionate da enti pubblici.

O varie mostre, sovvenzionate da istituzioni, nella quale presentare al meglio le mie opere. Chiaramente con “carta bianca” sulle tecniche e le modalità espressive impiegate.

Fondamentalmente, è quello che accade anche nella musica: con l’ avvento dei lettori mp3, dei formati digitali, e la facilità di duplicazione, la distribuzione “classica” delle etichette discografiche hanno avuto forti ribassi, ed il guadagno degli artisti per ogni singolo brano venduto è irrisorio.

Oltretutto, è sempre più facile scaricare online intere discografie di artisti. Quindi, fondamentalmente, i gruppi musicali guadagnano con i concerti e gli eventi live: i fan sono disposti a pagare, pur di essere faccia a faccia con l’ artista, ed essere immersi nella sua musica.

Questa è sicuramente la condizione migliore, ma richiede un’ enorme opera di promozione della propria figura di artista, la partecipazione e la selezione a centinaia di festival, farsi conoscere insomma, e produrre precedentemente opere di pregio, che abbiano girato il mondo.

A volte, invece, il committente richiede stili e linguaggi da lui preferiti, veicolati in un messaggio estremamente specifico (quindi parliamo, fondamentalmente, di spot pubblicitari, o prodotti multimediali per conferenze, convegni , stand fieristici o quant’ altro) Lì sta a voi decidere se vale la pena di “snaturarsi” , e cedere al bisogno economico, o meno.

Altra strada, usata soprattutto nell’ ambiente video, è quello di vendere dal proprio sito merchandising relativo alle vostre creazioni… Anche qui, chiaramente, avrete bisogno di una certa notorietà, prima che qualcuno si interessi alle magliette o pupazzetti riportanti i vostri personaggi.. Questo sistema viene usato più che altro dai filmaker, o da chi crea animazione, per l’ intrattenimento.. non propriamente dagli “artisti” … ma in fondo, che cos’è un artista?

Altro sistema, a patto di avere persone interessate al vostro lavoro, al vostro stile, al modo in cui lavorate, ed ancora, una certa notorietà , è chiaramente tenere corsi universitari o privati sul vostro stile, o sulla vostra disciplina.

Chiaramente, in questo caso, dovrete cercare di essere, quando richiesto, il più possibile “neutri” , ed andare ad insegnare fondamentalmente gli espedienti tecnici, e non imporre la vostra concezione artistica sugli studenti, a meno che non sia espressamente richiesto dal corso o dagli studenti stessi.

Poi chiaramente, si può sperare sempre che qualcuno, interessato alle vostre opere, voglia fare una generosa donazione, che può essere magari incentivata dalla distribuzione di gadget o stampe delle vostre opere per qualunque offerta superiore ad X: ad esempio, se il vostro linguaggio espressivo è l’ animazione, potreste dire: “Per chi dona almeno X euro, potrà ricevere a casa un dvd autenticato o una stampa autenticata di un frame dell’ animazione etc..”

Ci sono poi, soprattutto all’ estero, numerosi istituti universitari che supportano con laboratori specifici e campus dedicati l’ arte digitale, offrendo programmi di residenza e quant’ altro… Che dire, ci sono passato, ciò che viene offerto è normalmente un alloggio, per periodi limitati, a volte rinnovabili, forse il vitto, un pc, ma di certo non si pensi di vivere nel lusso.. (Poi, ovviamente, spero che ci siano delle eccezioni, ma onostamente non ne sono a conoscenza).

Sono però ambienti molto stimolanti, dove poter incontrare persone con i vostri stessi obiettivi. Altro sistema, ancora, è chiaramente quello di essere sovvenzionati, per un vostro progetto, dalla vostra Patria, o a strutture come Mediadesk Europa.

A me, onestamente, non è mai riuscito… ma credo che sia possibile.. alcuni ci riescono.. ma non ho proprio idea di come facciano.. Vi sono tonnellate di burocrazia da compilare, e quello che viene offerto sono fondamentalmente rimborsi spesi per i materiali, la strumentazione e le persone pagate per la realizzazione del vostro progetto. Siete liberi di commentare, con suggerimenti e osservazioni, anche di sdegno per la crudezza con la quale ho affrontato l’ argomento. Mi riservo di aggiornare la pagina, qualora mi venisse in mente qualche nuova idea :)

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